Archivio mensile:marzo 2009

Perchè?


the-road2Quasi un anno senza il mio omonimo dominio online ma finalmente eccolo.  Questo è stato l’anno di Facebook per me: grazie al buon vecchio Gianluca Nicoletti sono infatti andato a impattare contro questo muro relazionale. Una prova: vediamo come funziona. Visto, sbattuto anche un po’ contro. Perché? Poi è arivato di tutto e specialmente questo ciclone che ancora chiamiamo crisi e invece verrà il giorno che ci volteremo indietro e diremo: e l’avevamo scambiata per una semplice crisi. Perché? Verrà la fame. Perché? Leggetevi, leggiamoci ancora, The Road e cercatevi un marito, o una moglie, o un parente, un amico specialmente, in campagna. Oppure inventiamoci insieme qualcosa di nuovo.


uno scompartimento molto simile a quello di un vecchio treno delle Ferrovie NordEccoci tornati. Nuovo tema, un po’ di foto… e per cominciare anche un po’ di Van De Sfroos. Cito il cerotto sul ginocchio perché un’immagine che mi piace: mai dritto, storto e mai a posto. “L’è na sira storta cumé un cerott in soel genoecc … e l’angelo custode l’è turnaa indree a cambia i culzon” dice Van De Sfroos: è una sera, storta, come il cerotto sul ginocchio e anche l’agelo custode è in permesso speciale: a casa a cambiarsi i calzoni. Ma potremmo anche dire una vita, e lo diciamo, storta e mai posto, sempre con qualcosa che non torna.  Eppure è bella così. Molto simile, questa imagine evocata dal ginocchio rabberciato, a quella della vita spericolata di Vasco; ma con la differenza che il cerotto è simpatico, come lo è il ginocchio sbucciato di un bambino che chiede aiuto ai suoi genitori. Van De Sfroos e le sue canzoni lombarde, come il suo trenu, ci dicono qualcosa che non so nominare ma che non è bene voler dimenticare.