Il pezzo di carne nel freddo ripiano già giace da ore
e il sonno che attendi da tempo ancora s’attarda
mentre la porta del frigo ti guarda con sorta di complicità.
Il dolce appiattito sul piatto soggiace al suo tempo
e dal piatto qualcosa che un tempo era quasi bellezza già ora t’irride
beffarda e sembra chiamarti come un’amica non vera.
Il vetro contiene qualcosa che odora di tempo trascorso
e il sorso che forse regala sarà quasi aiuto notturno al finto lavoro del giorno finito.
La notte che inganna i pensieri e lo ieri trascorso diventano sfida,
mentre s’apre con passo deciso la porta del frigo e t’avvolge la notte.
Sei (notte)
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