Il gioco delle tre carte


Ci sono tre carte abilmente manovrate da un giocatore sulla superficie di un banchetto che viene montato e smontato velocemente. Lo monta e arrivano i clienti, ovvero i primi curiosi, tutti gettano l’occhio, qualcuno passa e va e qualcuno si ferma. Chi si ferma viene facilmente gabbato, ma anche chi fa una sosta breve o solo rallenta il passo fin quasi a fermarsi rischia: la cerchia dei compari lo attornia, lo invischiano e andarsene è difficile. A volte al posto delle tre carte c’è un tris di bussolotti o campane: sotto c’è una pallina che sembra scomparire e riapparire magicamente. Il gioco ammalia ancora nei mezzanini delle metropolitane milanesi, magari alla fermata di Centrale prima della scalinata che porta in stazione. Chi ha provato a fermarsi una volta ricorda bene i soldi spariti e, dice qualcuno, anche le non troppo velate minacce fatte da un compare che ti porta ammiccante in disparte per dissuaderti da eventuali troppo pubblicitarie lamentele. E’ cronaca anche di questi giorni su una tal area di servizio autostradale, nei pressi di Napoli. Così, qualcosa di simile capita ancora. E può capitare anche sui blog: provando a girare un po’ si capisce che è così. La cosa difficile è invece, talvolta, capire chi muove le carte e chi è il cliente gabbato. Ciao.

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